Salvatore Gervasi

Fondatore della sintesi psico spirituale

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"Malattia e Guarigione nella scala del Paradiso"

Salvatore Gervasi

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La Scala Del Paradiso

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La Scala Del Paradiso Nel Sentiero D’Autoguarigione

Gesù Cristo è il ponte d’ unione tra la Terra e il Cielo. I gradini della Scala sono 33, corrispondenti agli anni di Gesù vissuti sulla Terra. Trentatré sono le dimensioni da conquistare, affinché lo Io-Sé arrivi all’unione con il proprio Sé e all’unione d’amore con il Divino.
L'inconscio inferiore della Scala, composto di emozioni sentimenti, è uno stato di grande sofferenza umana.
Ogni emozione contiene un conflitto tra la parte materiale e quella spirituale, tra lo Io-Sé e il Sé.
Con la trasformazione delle emozioni, il cambiamento e il superamento della dimen-sioni, le stesse non si ripresenteranno più. .
La nostra Scala perderà le dimensioni superate fino al completamento del sentiero, in cui l'essere umano evoluto vivrà solo sentimenti superiori.
“L'amor che move il sole e l'altre stelle” Sono le ultime parole di Dante a conclusione della Divina Commedia. Un grande immenso sentimento che è l'Amore
Così si verifica la purificazione della parte non ancora redenta.
Le emozioni vissute costituiscono peccato. “Il peccato è conflitto. Il conflitto è malat-tia.
Con la soluzione del conflitto il corpo guarisce se stesso dalla malattia. Pertanto,
“La malattia educa ed è un mezzo di purificazione spirituale. La medicina è la terapia psicologica spirituale. La guarigione è una evoluzione psicologica spirituale che si realizza nel sentiero. Il sentiero diventa un cammino di ricerca e di redenzione spi-rituale”.
Colui che stazione, con il proprio stato d’autocoscienza, nelle dimensioni dell’inconscio inferiore, vive una grande sofferenza. L’uomo con il cancro vive l’Inferno nel qui e ora.
Colui che staziona, con il proprio stato d’autocoscienza, nella parte alta delle dimensioni dell’inconscio superiore della Scala, vive un grande benessere interiore. L’uomo evoluto che risolve i propri conflitti e guarisce se stesso dalla propria malattia vive il Paradiso nel qui e ora.

NB. Il mistico Bruno Groening, considerava “amico” la persona da curare dalla malattia. Consigliava una meditazione, un sentiero religioso e guariva l’ammalato con la Grazia Divina.
Il Gervasi considera oggettivamente, “l’ammalato”. Propone un sentiero d’autoguarigione e l’ammalato evoluto guarisce se stesso dalla malattia.


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Padma Sambhava
Nicolas Roerich (1874 1947),State Museum of Oriental Art. Mosca


Il sentiero d’auto guarigione è uguale per la cura di ogni malattia.

La procedura seguita non è soltanto un metodo psicologico, ma è, soprattutto, un sentiero d'autoguarigione applicabile alla prevenzione e alla cura di ogni malattia.
La sola psicologia non è idonea a curare una malattia importante, perché non tiene conto di tutte le forze in campo. Non tiene conto dell’Anima, la parte spirituale, che vive dentro il nostro corpo.
La suprema verità è stata comunicata all'essere umano dai profeti e dai santi e saggi di ogni filosofia religiosa.
Quando Dio creò l’uomo, gli diede un corpo in perfetta salute, con la funzione Divina di auto guarirsi.
Il corpo non guarisce se stesso in presenza di peccato. Il peccato è un conflitto tra la parte materiale e quella spirituale, tra la Terra e il Cielo, tra l'uomo e Dio, tra lo Io-Sé e il Sé, specificato nel grafico della personalità intera.
Il Perdono scioglie il peccato e il corpo guarisce se stesso. L'uomo, comunque, ha bisogno del sentiero d’autoguarigione.
Gesù Cristo, 2000 anni or sono, è venuto al mondo, ha liberato l’uomo dai suoi peccati e gli ha comunicato un sentiero fondato sulla misericordia. Amore e perdono per la salvezza dalla sofferenza e dalla malattia.
L’onda messianica, predetta dal Profeta Isaia, stravolge i tempi e la storia, Comincia l’anno zero per l'umanità

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Roerich, Tidings of the Eagle
Nicolas Roerich (1874 1947),State Museum of Oriental Art. Mosca

La Malattia è karma                    

Karma, dal sanscrito, significa azione, “fare, realizzare, portare a termine, attraverso un’azione sacra liturgica, nella quale Brahman-Atman e l’uomo collaborano per un progressivo avvicinamento e per rendere Divina la materia”.
 Questa apparente e semplice concezione di base nasconde un profondo significato. L’uomo, secondo il Divino Progetto, vive per raggiungere l’unione con il proprio Sé e con l’Energia Cosmica, e attraverso un sentiero, renderà Divino il suo corpo, simile alla propria Anima, esente da sofferenza e malattia, nel ciclo del divenire o delle rinascite.
Conforme è il pensiero Buddhista, che riconosce all’uomo una gioia, o una sofferenza, conseguenti, ad ogni propria azione positiva o negativa, nel ciclo del Samsara, o delle rinascite. Un giudizio immediato e perenne, che si manifesta nel ritorno adeguato di effetti su ogni singola azione umana. Un boomerang che si abbatte sul soggetto agente, nel rispetto del principio di causa ed effetto. L’uomo è libero nell’azione, ma deve accettarne le relative responsabilità Egli raccoglierà ciò che ha seminato.
Il karma individuale è legato al soggetto agente, quale conseguenza delle proprie azioni coscienti e inconsce.
L’azione è deliberata dallo Io-Sé, dopo la prospettazione del Sé, o Anima. La responsabilità ricade sul soggetto agente, senza che possa addebitare la conseguente sofferenza e malattia a una manifestazione Divina. I
l Karma collettivo, o Divino, supera la sfera individuale e gli effetti coinvolgono altri esseri umani.
Con il filo dell’azione, l’essere umano apre un cerchio, che si chiuderà con il ritorno adeguato degli effetti, a chiusura.
Ora e qui dobbiamo afferrare i fili del karma negativo, mentre il telaio cosmico è in tensione, interromperne gli effetti e riprogrammare la nostra vita, per assicurarci un futuro ricco di benessere con minore sofferenza.
I fili del Karma sono già Brahman, L’UNO, che adegua la ricaduta degli effetti sul soggetto agente. Non dobbiamo pensare che il Divino instauri un rapporto individuale con ogni essere umano, per adeguarvi la ricaduta degli effetti.
Esiste una griglia magnetica, un meccanismo cosmico automatico, un’energia intelligente che contraccambia al soggetto agente l’effetto meritato. Molto chiara è la sapienza buddhista quando parla della “Rete cosmica di relazioni umane, dove tutte le cose e tutti gli eventi interagiscono tra di loro, in cui ognuna di esse contiene tutte le altre”.
L’Universo intero è collegato dove tutto è dinamicamente connesso. Ne consegue il Giudizio Universale del L’UNO, immanente e perenne su ogni singola azione umana.
Se vogliamo avere una vita felice, dobbiamo accumulare un credito karmico e
“Dio vi retribuirà secondo le vostre opere” (Apocalisse, lettera di Paolo alla chiesa di Tiatira, 22).
In osservanza al ciclo delle rinascite, o della resurrezione già in atto, è opportuno collegare, la nostra esistenza a quelle precedenti.
L'Anima comunicherà al proprio corpo, la memoria delle vite passate,
Il legame unisce il passato sa presente e tutta la personalità ne beneficerà

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Pearl of Searching
Nicolas Roerich (1874 1947), State Museum of Oriental Art. Mosca

Conflitto non risolto  

Il punto iniziale è l’azione umana che produrrà karma:
“Una relazione con l'altro o un abituale comportamento continuati nel tempo. Un fare o non fare quotidiano con effetti di ritorno.
Quando l’essere umano non riuscirà più a risolvere, inconsciamente, i propri conflitti, li rimuoverà nell’inconscio.
Il corpo formerà, nel tempo, il relativo sintomo e chiederà allo Io-Sé e all’Anima la soluzione dello stesso conflitto.
L’essere umano, nel sentiero di ritorno al L'UNO, farà la sua esperienza. Nella relazione potrà verificare il conflitto con se stesso e con il mondo esterno.
Il Conflitto è uguale a due grandezze discordanti che coinvolgono la nostra parte emotiva mentale e spirituale.
Esso è contrasto, scontro, disappunto, opposizione, diversità di due valori. Così è, per esempio, il conflitto tra la parte materiale e quella spirituale e tra il mondo interiore e quello esteriore.
Ogni relazione con l’altro può essere armonica o disarmonica.
Se la relazione è armonica l’uomo è gioioso ed equilibrato.
Se la relazione è disarmonica l’uomo sarà squilibrato e conflittuale. Da cui discende la necessità di cambiare per adattarci al mondo esteriore.

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Milarepa, the One Who Harkened
Nicolas Roerich (1874 1947), State Museum of Oriental Art. Mosca

Il sintomo

Il sintomo è l’espressione della funzione Divina del corpo. Il corpo è energia intelligente, somatizza e spiega la dinamica del conflitto e denuncia allo Io-Sé e al Sé un difetto di funzionalità.
Il conflitto e il sintomo sono causa ed effetto.
Il corpo, secondo l’alchimia delle filosofie religiose, ha la funzione Divina di vivere, ma non è Divino. Solo l’Anima è Divina. L’essere umano vive sul pianeta l’esistenza concepita dal Divino. Gode di perfetta salute, ma è soggetto alla malattia e alla morte. L'essere umano nel sentiero d'ascesa incontrerà difficoltà d’assimilazione della parte spirituale e di adattamento al sociale. Perderà la propria salute, ma potrà riacquistarla vivendo lo stesso sentiero, che non è riuscito a rispettare.
In questo percorso gli istinti verranno trasformati e la personalità educata. Il corpo sarà divinizzato, lo Io-Sé si unirà al Sé nella dimensione della Pace, dove cesserà ogni forma di sofferenza.
 L’essere umano del terzo millennio è involuto ed è incapace di riconoscere i veri valori della vita. Ha paura di conoscersi, mettersi in discussione, confrontarsi con l’altro e iniziare il cammino. La fede, spesso, è un tornaconto individuale. Egli accumula conflitti non risolti. E’ in crisi esistenziale e vive nel pantano della sofferenza.
Speriamo che il lettore possa trovare il coraggio di andare oltre la conoscenza e sperimentare il sentiero, che è la salvezza dalla sofferenza e dalla malattia.
Il corpo formerà il sintomo, proporzionato alla gravita del conflitto. Lo formerà in quella parte del corpo che sia la più corrispondente alla spiegazione della dinamica del conflitto.
Sintomo e conflitto sono legati sin dalla loro nascita alla dinamica della malattia e della guarigione.
Jung diceva: “La malattia è lo sforzo che fa la natura per guarire”. Con umiltà si presenta la malattia come:
“La porta che apre il sentiero della guarigione”.
Il sintomo quindi e l’ultima occasione per guarire.

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Milarepa, the One Who Harkened
Nicolas Roerich (1874 1947), State Museum of Oriental Art. Mosca

Apparato nervoso  

L’apparato nervoso è composto dal sistema nervoso cerebrospinale ortosimpatico, volontario, e dal Sistema nervoso neurovegetativo simpatico e parasimpatico, involontario.
Il sistema nervoso cerebrospinale, volontario regola la vita cosciente. Esso comprende l’encefalo e il midollo spinale composto da nervi cranici e spinali.
Il cervello è l’organo centrale, che riceve ed elabora gli stimoli esterni. Poi, invia gli stessi stimoli al movimento della periferia del corpo, attraverso una fitta rete nervosa.
Sostanzialmente l’ordine parte dallo stato d’Autocoscienza e dalle funzioni psicologiche, che influenzano la periferia nervosa e muscolare e, quindi, l’apparato motorio di tendini e ossa.
Il punto iniziale è il comando, ovvero l’azione. Le funzioni psicologiche, spesso, agiscono al di fuori della coscienza e creano conseguenze e sofferenza.
La comunicazione di ordini e informazioni investe sia la parte centrale che quella periferica dell’apparato muscolare e motorio.
La funzionalità dell’apparato riguarda la qualità del comando e lo stato fisiologico della rete nervosa in cui avviene il percorso della comunicazione.
La sorgente e la via sono i due elementi a cui è riferita la comunicazione.
Il comando proviene dal cervello, e, ancora prima, dallo stato d'Autocoscienza e dalle funzioni psicologiche dell’agente (mente, emozioni, immaginazioni, istinti impulsi desideri e sensazioni, come nel grafico della personalità intera).
Se le funzioni psicologiche agiscono al di fuori della coscienza, la canalizzazione nervosa avviene attraverso il sistema involontario. 
Il sistema nervoso neurovegetativo, involontario gestisce la funzione nutritiva e riproduttiva, controlla le funzioni dell’organismo, e coordina l'attività dei nervi del simpatico e del parasimpatico, disposti parallelamente ai lati della colonna vertebrale.
Le reazioni sono involontarie e autonome
La rete neurovegetativa ha propri circuiti e propri mediatori chimici.
L’apparato muscolare e quello motorio ricevono informazioni, ordini, anche da questa attività inconscia, che si manifesta come un sentire interiore.
In circostanze di affaticamento la maggiore irrorazione di sangue è orientata verso i muscoli che ricevono gli impulsi: i bronchi si dilatano per ricevere un maggiore apporto di ossigeno e il corpo può aumentare il ritmo cardiaco ed entrare in affaticamento.
In situazioni di stress il sistema stimola e accelera la frequenza cardiaca, inibisce la digestione e la produzione di acido gastrico e rilascia i muscoli della vescica. Così recupera l’energia e l’equilibrio.

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The Holies
Nicolas Roerich (1874 1947), State Museum of Oriental Art. Mosca

Apparato immunitario 

Il nostro organismo ospita milioni di cellule, ma soltanto una percentuale minima, appartiene al sistema immunitario, che ha la funzione di difendere il corpo da altri microbi, che non riconosce.  
I microbi senza un fattore scatenante non sono causa di malattia.
Al verificarsi della condizione conflittuale i microbi sviluppati, o importati, diventano patogeni, si moltiplicano e si contrappongono all'azione del sistema immunitario, che tenta di ristabilire l’ordine biologico.
Gli stessi microbi, contribuiscono a creare il sintomo che è conseguente al conflitto.
Una funzione positiva per non contrarre una malattia asintomatica, che è ancora più grave del sintomo. Esistono casi di malattie infettive senza microbi e presenza di microbi senza malattia, come nei portatori sani.
E’ una lotta biologica parallela e riflessa a quella conflittuale. Una guerra nata dal conflitto, che si riflette sul piano fisico biologico.
All’aggressione del batterio o del virus, o altro microorganismo, si attiva la reazione difensiva del sistema immunitario con la formazione degli anticorpi nel sangue e nel midollo osseo.
I linfociti e i granulociti aggrediscono gli invasori e i macrofagi cominciano a mangiarli. E’ uno scenario di scontro tra due eserciti primordiali.

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Padma Sambhava
Nicolas Roerich (1874 1947), State Museum of Oriental Art. Mosca

La Cura

Il soggetto evoluto recepisce subito la comunicazione del Sé e si attiva per interpretare il sintomo, risolvere il conflitto e con il cambiamento ottiene la duratura guarigione.  
Il malato deve porsi le domande: 
“Cosa vuole comunicarmi il corpo con il sintomo? 
Qual è la relazione conflittuale collegata?” 
 Il sintomo ci educa, ci fa crescere e ci obbliga a un comportamento di guarigione, pena l'escalation dello stesso sintomo. 
Interpretare la malattia significa proporre la giusta soluzione di guarigione. 
Tanto più grave è la malattia quanto più semplice è l’interpretazione del sintomo. 
Il corpo forma il sintomo, che contiene tutti gli elementi d’informazione per risalire al conflitto. 
Il sintomo è un grido d’aiuto del corpo al proprio stato d'Auto coscienza, all’Anima, a Dio e alla scienza per ottenere la guarigione.
Esso obbedisce alla semplicità del simbolismo e può essere compreso dall’ammalato. 
Allora emerge il principio basilare della guarigione: 
“Se il sentiero ti basta percorrilo e guarisci te stesso. 
Se non ti basta chiedi aiuto alla medicina alternativa e convivi col sentiero. 
Se non guarisci chiedi aiuto alla Medicina Tradizionale, accetta il Protocollo e convivi col sentiero. 
Due cure parallele: l'una psicologica spirituale e l'altra di medicina Tradizionale”.
 L'essere umano deve acquisire la capacità di essere in pace con se stesso e in armonia con la società. 
“Chi non crede o non conosce il sentiero può continuare a curarsi secondo i propri desideri e necessità, con la medicina Tradizionale e con altre fonte di cura”.
Conoscere il sentiero che conduce alla Suprema Verità è dovere di ogni essere umano. 
Il potere d'auto guarigione lo acquisisce l’essere umano con il sentiero, prima del conseguimento del titolo professionale di medico, psicologo, psicoterapeuta ed altro di specialistico.
Il nostro corpo non ha bisogno di alcuna cura se il conflitto viene risolto nei tempi naturali. Purtroppo, i tempi lunghi di guarigione obbligano il malato a richiedere, anche, terapie di sostegno di varia natura:   

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Fire Blossom
Nicolas Roerich (1874 1947), State Museum of Oriental Art. Mosca

Il perché del male e della sofferenza 

La sofferenza nasce nel viaggio, irrinunciabile, di ritorno dell’essere umano alla Fonte Originale.
Dio, si legge nella Bibbia, scacciati Adamo ed Eva dal Paradiso Terrestre, li condanna a vivere sulla Terra una vita di stenti, per procurarsi il cibo e per difendersi dagli animali e dal freddo, anelando il ritorno alla Casa Paterna.
Tutto nasce da Dio e tutto ritorna a Dio. Tutte le filosofie religiose mirano a liberare l'uomo dalla sofferenza e condurlo all'unione con il Divino.
Nei libri sacri Veda si legge che Brahma quando ha creato l'uomo e il mondo si sottopose a un sacrificio, (rendere sacro). Così l'essere umano per ritornare alla Fonte Originatale deve sostenere un sacrificio
In questo viaggio d’ascesa l’essere uomo conoscerà l’Anima che incarna il suo corpo, sperimenterà la vita e ne riceverà gioia e sofferenza.
Solo l’Anima è Divina, immortale ed esente da sofferenza.
Quando il corpo raggiungerà la dimensione della Pace, specificata nella Scala del Paradiso, si unirà alla propria Anima e lì cesserà ogni forma di sofferenza
Il male è di origine terrena, nasce dalla involuzione della personalità, dalla brama di potere, dalla sete di possesso e dalle finalità economiche ed egoistiche dell'uomo.
Il male si annida, nei capillari sistemi sociali in cui viviamo, nelle istituzioni locali nazionali e internazionali, nelle organizzazione illegali.
Il male si estende, a macchia d'olio a tutto il globo terrestre, nei sistemi creati dai dominatori del mondo, contro la libertà, la dignità e la vita dell'uomo.
L’uomo crea la propria sofferenza e quella degli altri, nella perenne contrapposizione contro il fratello

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Burning of Darkness
Nicolas Roerich (1874 1947), State Museum of Oriental Art. Mosca

La guarigione è legata alla parola di Dio 

Le filosofie religiose occidentali vedrebbero Dio in una rappresentazione immaginifica umana.
Le filosofie religiose orientali: considerano L'UNO energia cosmica. In verità esiste un solo Dio, L'UNO, l'Unica Energia per tutti gli esseri umani della Terra, per tutti gli esseri senzienti del cosmo Ne consegue l'esistenza di una sola religione. Noi siamo tutti fratelli e figli dell'Unico Dio.
Dio promise all'essere umano la salvezza dalla sofferenza e dalla malattia in cambio del riconoscimento della Potestà Divina e delle Sue leggi.
I primi uomini vivevano nella grazia Divina e campavano oltre 900 anni.
Gesù Cristo venne sulla Terra per redimere l’uomo dal peccato e per donargli un sentiero d’amore e di perdono.
Il peccato è conflitto è produce sofferenza e malattia.
Risolto il conflitto, con l'aiuto del Divino, otteniamo la guarigione. La guarigione, quindi è connaturata alla parola Divina.
D'altra parte la sola psicologia non è idonea a curare la malattia perché non tiene conto dell'Anima, che educa e guida il corpo incarnato.
Le conoscenze filosofiche e psicologiche, pertanto, non sono idonee a liberare l’uomo dalla sofferenza e dalla malattia.
L’essere umano del terzo millennio, ha bisogno di un sentiero per acquisire l’evoluzione psicologica spirituale d’auto guarigione,
L'adepto potrà trovare un vibrante sentiero d'ascesa, che lo libererà dalla sofferenza e lo accompagnerà fino all'unione con il Divino.
La persona comune si affida e chiede al Divino il miracolo della guarigione della propria malattia.
Il soggetto evoluto risolve i suoi conflitti e guarirà se stesso dalla sofferenza e dalla malattia, senza nulla chiedere.

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Drops of Life
Nicolas Roerich (1874 1947), State Museum of Oriental Art. Mosca

Il corpo guarisce se stesso

Dio, L'UNO, ha dato all'uomo un corpo in perfetta salute, con la capacità di auto guarirsi. Il corpo non può guarisce se stesso in presenza di Peccato, che è conflitto.
Il conflitto è disarmonia tra lo Io-Sé e il Sé, tra l'uomo e Dio, tra la parte materiale e quella spirituale, tra la Terra e il Cielo.
Con il perdono l'uomo risolve il conflitto e il corpo guarisce se stesso.
Con il conflitto l'essere umano perde la salute e con la soluzione dello stesso conflitto, ottiene la guarigione.
Le filosofie religiose orientali e occidentali offrono all'essere umano un sentiero di guarigione dalla sofferenza e dalla malattia, paragonabile all'ascesa della Scala e fino alla dimensione della Pace, dove il Buddha ha raggiunto l’illuminazione.
In questa dimensione cessa ogni forma di sofferenza.
In verità abbiamo un sentiero che ci accompagna fino all'ultimo giorno della nostra vita, idoneo a prevenire o curare la nostra malattia.
L'uomo evoluto percepisce la parte spirituale, vive il sentiero, ed è punto di luce per gli altri.
L'uomo involuto è conflittuale con se stesso e con mondo esterno ed è, pertanto, potenzialmente ammalato. Egli lascia progredire il sintomo, con la relativa escalation, fino ad una fase di sopportabilità. Poi esplode e chiede aiuto.
Tutta la passione, la morte e la resurrezione dell’uomo è nell'esperienza della malattia.
Allora possiamo utilizzare l’esperienza della malattia, che è maestra di vita, per rinascere.
Il giusto rinasce ogni mattina.
La malattia educa l'ammalato a non ripetere lo stesso conflitto e l’uomo acquisisce la consapevolezza di saper curare la propria malattia.
Allora formiamo l’uomo virtuoso che percepisce la parte spirituale e su cui fondare la società del benessere.

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He Who Hastens
Nicolas Roerich (1874 1947), State Museum of Oriental Art. Mosca

La vita nel sentiero previene e cura la sofferenza 

“Il Cammino Divino dell’Essere Umano” ci dà la conoscenza del sentiero, che sperimenteremo fino all’ultimo giorno della nostra vita, per conoscere le nostre origini, dare un senso alla vita e arrivare all’unione con il nostro Sé.
Malattia e Guarigione è un’evoluzione dell’archetipo, da cui emerge un metodo semplice e accessibile per prevenire, o curare, la malattia.
La guarigione non è solo una pratica psicologica, o l’esecuzione di una tecnica, ma è un’evoluzione psicologica spirituale.
Il motivo dominante della guarigione si ripete nei quattro movimenti della sinfonia: “trasformazione delle emozioni, interpretazione del sintomo, risoluzione del conflitto e cambiamento”.
In questa sperimentazione c’è la nostra vita.
Non dobbiamo pensare di cambiare il mondo, anche se ingiusto. Siamo noi a sottoporci al cambiamento per risolvere i nostri conflitti. Siano noi che dobbiamo costruirci un fortino all’interno del quale difenderci dalle intemperie esterne.

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Lotus
Nicolas Roerich (1874 1947), State Museum of Oriental Art. Mosca

Si può evitare la malattia?   

L’azione può essere il frutto della nostra involuzione e il conflitto sarà presente.
Nell’azione c’è la sperimentazione della nostra vita. I conflitti non risolti verranno rimossi nell’inconscio. II corpo formerà il sintomo e avremo un'altra possibilità di guarigione.
Nella crisi non gioiamo, non ci divertiamo, non gustiamo il cibo e non apprezziamo la vita.
Tutto diventa estremamente difficile, anche quello che prima era facile. Non c’è altra soluzione che superare la crisi, il più preso possibile e ritornare a vivere utilizzando l’esperienza della crisi.
Il karma rappresenta la qualità della nostra vita ed è il risultato di ciò che abbiamo seminato.
La malattia è karma. La difesa, anche se retorico, sta nella evoluzione psico spirituale e nel sentiero ricco di fascino e di mistero.
. Quando raggiungeremo una idonea evoluzione allora porremo in essere solo azioni positive, che non creeranno conflitto, ma karma positivo.
Raggiungeremo le dimensioni superiori della Scala, ridurremo la nostra sofferenza, accresceremo il nostro benessere interiore e acquisiremo l'esperienza idonea a prevenire, o curare, il conflitto che è la fonte della nostra malattia.
Realizzeremo l’unione con il nostro Sé, a compimento del sentiero, nella dimensione della Pace, in cui cessa ogni forma di sofferenza, non ci sono gli opposti Yin e Yang ed è’ Energia Indifferenziata.
L’essere umano che raggiungerà in vita questa grande evoluzione, ultimerà il sentiero, non avrà più sofferenza e malattia e non accumulerà karma. Ciò nonostante invecchierà lo stesso, ma più lentamente. Sarà in piena coscienza nel Qui e Ora e vivrà l’eterno presente.

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Lotus
Nicolas Roerich (1874 1947), State Museum of Oriental Art. Mosca

Il cambiamento interiore e adattamento al mondo esteriore 

Il cambiamento è congenito alla evoluzione del sentiero
E' un processo che dura fino all'ultimo giorno della nostra vita.
Il cambiamento finalizzato è quello che nasce da una concreta relazione. Non è un processo al buio, ma concreto. Conosciamo i punti di partenza e quelli di arrivo.
Dalla relazione nascono le emozioni, che ci indicano la direzione psicologica e spirituale da seguire. Per esempio un'emozione di “Risentimento” ci induce ad un adattamento psicologico con l'altro e richiama la qualità del “Perdono”.
Il futuro dell’essere umano è nell’evoluzione e nel cambiamento, che sono l’aspetto dinamico della vita.
La realtà esterna è dinamica e più sensibile al cambiamento, rispetto al nostro mondo interiore, statico e retrogrado. Dobbiamo quindi vivere in armonia e adattarci al mondo esterno.
Questa realtà rappresenta, simbolicamente, l’aspetto materno della vita, che ci educa, ci guida e ci dona l’energia di cui abbiamo bisogno. Attingiamo quindi le risposte ai nostri interrogativi e i suggerimenti alla retta via.
L’aspetto materno evidenzierà, accanto al mancato amore, la consapevolezza e le motivazioni della difficoltà a vivere. Per quanto terribile è il nostro mondo.
Da questi ostacoli nascono i suggerimenti del cambiamento. Non dobbiamo cambiare la realtà esterna, ma il nostro mondo interiore, la parte che ci fa soffrire e che ci farà evolvere. L’amico spesso ci consola.
Il nemico ci mette di fronte quello che ci manca: i nostri difetti, i nostri conflitti, la nostra involuzione. Ecco nostra madre, dal cui seno elargisce i semi del cambiamento.
Acquisiamo, dunque, questa verità, con amorevole comprensione. Non molliamo la presa, non lasciamoci trascinare dall’indifferenza. Non cadiamo nel pantano dell’inerzia e superiamo le nostre difficoltà.
La mistica buddhista ritiene che l'albero, che simboleggia la relazione, deve essere annualmente potato. Saremo umili, senza aspettative e autonomi. Apprezzeremo e accetteremo noi stessi e con autostima difenderemo la nostra individualità. Accetteremo gli altri senza complessi e saremo sempre noi stessi.
Non possiamo cambiare l'agire degli altri, ma possiamo cambiare noi stessi e adattarci.
Tutto il cosmo è in continuata evoluzione. “Alterazione e moto senza requie” (I Ching: Il libro dei mutamenti).
Anche l'essere umano troverà se stesso nel cambiamento e comprenderà che l'equilibrio raggiunto è dinamico e occorrerà pensare alla realizzazione del successivo.

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The Command
Nicolas Roerich (1874 1947), State Museum of Oriental Art. Mosca

Evoluzione dello Io-Sé. 

Lo Io-Sé, il nostro stato d'autocoscienza evolutivo, si muove lungo la Scala e staziona in quella dimensione corrispondente alla sua evoluzione.
Lo Io-Sé rappresenta il corpo, è legislatore delle funzioni psicologiche e gestisce i contenuti della personalità. Utilizza l’informazione proveniente dal nostro mondo interiore e da quello esteriore. E' autonomo nelle decisioni ed è responsabile delle sue azioni.
Il suo operato in disarmonia con il Sé crea conflitto. Egli recepisce, interpreta ed elabora la comunicazione interna del Sé e del corpo e quella esterna dal sociale:
Dal Sé, o Anima, accoglie le emozioni, il dialogo, i contenuti dell'azione educativa e formativa, le intuizioni, le inspirazioni creative e altro.
Dal corpo riceve l'informazione del sintomo:
“Ho fame, freddo, mal di testa, le mani rosse, le palpebre abbassate, il viso poco tonico.
Ho una colite, gastrite, faringite, laringite, gengivite, sinusite, bronchite, polmonite, artrosi, scoliosi, ernia del disco, carie ai denti, aritmia cardiaca, cataratta agli occhi.
Sono depresso, non riesco a dimagrire, ho un tumore, ho un cancro”.
La domanda obbligata è: cosa vuole dirmi?
Allora mangio e mi copro, Negli altri casi mi curo l'infiammazione risolvendo il conflitto che ne costituisce la fonte.
Come?
Trasformando le emozioni e risolvendo il relativo confitto eviteremo la formazione del sintomo. L’eventuale sintomo, ci obbliga a un comportamento, pena l'escalation,
Ora possiamo interpretare il sintomo, risalire e risolvere il relativo conflitto. Se il sintomo non guarisce vuol dire che il conflitto non è stato risolto, o non è quello collegato al sintomo.
Allora, occorre rifare la procedura.
Se ne deduce che il corpo svolge un'azione educativa e formativa nei confronti dello Io-Sé, forma il sintomo per comunicare e obbliga a un certo comportamento.
Lo Io-Sé acquisisce dal sociale l'informazione per la soluzione delle nostre problematiche. Il sociale ci educa, come se, simbolicamente, fosse nostra madre e arriva sempre. La difficoltà consiste nel sapere cogliere l'informazione in quell'attimo fuggente. L'energia Divina, presente nel sociale, ci mette a disposizione, la notizia che stiamo aspettando, per risolvere le nostre problematiche
Riceve dalla relazione, dai mezzi di comunicazione, dalle Istituzioni, dal mondo che vive attorno a noi.
La realtà, spesso, è una proiezione mentale, Un campo vasto e sconosciuto, che si muove inconsciamente ed ha bisogno di emergere per la soluzione di tutte le nostre problematiche.
Nell'ascesa del sentiero lo Io-Sé sarà sempre più presente, avrà sotto controllo anche l'agire inconscio, ma solo nella dimensione della Pace, come il Buddha, vedrà la realtà come essa è e non come appare.
In definitiva “La malattia educa ed è un mezzo di purificazione spirituale. La medicina è la terapia psicologica spirituale. La guarigione è una evoluzione psicologica spirituale che si realizza nel sentiero. Il sentiero diventa un cammino di ricerca e di redenzione spirituale”.

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And We are Opening the Gates.
Nicolas Roerich (1874 1947), State Museum of Oriental Art. Mosca

Ultima Pagina. 

Nell'ascesa del sentiero lo Io-Sé sarà sempre più presente, avrà sotto controllo anche l'agire inconscio, ma solo nella dimensione della Pace, come il Buddha, vedrà la realtà come essa è e non come appare. 
In definitiva “La malattia educa ed è un mezzo di purificazione spirituale. La medicina è la terapia psicologica spirituale. La guarigione è una evoluzione psicologica spirituale che si realizza nel sentiero. Il sentiero diventa un cammino di ricerca e di redenzione spirituale”.

Fine 
Ricominciamo dalla ruota del libro dentro la ruota della vita.
Eserciterò azione umanitaria, a titolo gratuito, a vantaggio di soggetti privati o di strutture pubbliche che mi chiederanno aiuto.

Tel. 3358403898  


Propongo a “UOMINI E PROFETI” Radio 3

“IL SENTIERO D'AUTO GUARIGIONE”



 

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FELTRINELLI VIA CAVOUR PALERMO